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LA PAROLA
DEL MESE

“NESSUNO
HA UN AMORE
PIU’ GRANDE
DI QUESTO:
DARE LA VITA
PER I PROPRI AMICI”
(Gv. 15,13)

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Calendario incontri

FEBBRAIO 2014

SABATO 1
Pellegrinaggio alla Madonnina di Pantano
(ore 20:30)

DOMENICA 2
Giornata Comunitaria
(10:00)

GIOVEDI 6
Preghiera Comunitaria Carismatica
(ore 21:00)

DOMENICA 9
Semi di Vita
(ore 16:00)

GIOVEDI 20
Roveto Ardente
(21:00)

GIOVEDI 27
Preghiera Comunitaria Carismatica
(ore 21:00)

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Oasi della Gioia su Facebook

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PAROLA DI VITA

“NESSUNO HA UN AMORE PIU’ GRANDE DI QUESTO:
DARE LA VITA PER I PROPRI AMICI”
(Gv. 15,13)

Ogni volta che ci soffermiamo a parlare o a meditare sull’Unità, cogliamo la profondità divina e abissale della Parola di Gesù: “CHE TUTTI SIANO UNO… PERCHE’ IL MONDO CREDA” (Gv. 17,21).


Sì, perché da una parte l’Unità è Paradiso già qui tra noi e dell’altra l’Unità è premessa, condizione e garanzia di successo della nostra evangelizzazione.


E’ Paradiso già qui; è  il “già” attuato e sperimentabile nel “non ancora” della Chiesa:


“Oh! L’Unità, l’Unità! Che divina bellezza! […] Si sente, si vede, si gode ma… è ineffabile! Tutti godono della sua presenza, tutti soffrono della sua assenza. E’ pace, gaudio, amore, ardore, clima di eroismo, di somma generosità. E’ Gesù fra noi!(Chiara Lubich)


Sì: l’Unità è Gesù. Egli, risorto, aveva detto: “Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,20). L’Unità è una delle Sue presenze nella Chiesa accanto a quella nell’Eucarestia, nella sua Parola, in chi ha il dovere di evangelizzare, in chi deve governare la comunità, nei poveri in cui si nasconde… “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono Io in mezzo a loro” (Mt. 18,20).


Ma qual è la STRADA per arrivare all’Unità?


Ce l’ha insegnata Gesù nell’Ultima Cena donandoci il Comandamento Nuovo: “Questo è il mio comandamento: che Vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi” (Gv. 15,21).


L’Amore Scambievole è dunque la strada per vivere l’Unità.


Ma come va vissuto, come si fa a vivere questo “Divino” Amore Scambievole?


Il primo passo, la scintilla da cui parte tutto è: vedere e amare Gesù presente nel fratello accanto.


Ma come amarLo?


Mettendo in pratica l’ARTE DI AMARE che Chiara Lubich ci insegna. Eccola:
Ovale: 1. Amare tutti (anche i nemici)Ovale: 2. Amare per primiOvale: 3. Servire (amare come sé)Ovale: 4. Farsi uno. 

Vivere quest’arte di amare fino al punto in cui il fratello “dolcemente ferito dall’amore di Dio in noi, vorrà farsi uno con noi, in un reciproco scambio di aiuti, di ideali, di progetti, di affetti. […] Camminare nella vita come i discepoli di Emmaus con quel Terzo fra noi che dà divino valore a tutto il nostro agire. Allora non siamo noi che agiamo nella vita, miseri e limitati, soli e sofferenti. Cammina con noi l’Onnipotente. E chi resta unito a Lui porta gran frutto.” (Chiara Lubich).


Ma amare in questo modo non è poi così facile!


E’ vero; ma se Gesù ci ha chiesto di amare “come Io” cioè come Lui, vuol dire che è possibile, perché Lui ci dà il Suo Amore, lo Spirito Santo, che ci rende capaci di “amare come Lui”, con la SUA MISURA: e la misura  di Gesù è stata il dare la vita per noi, tanto che S. Giovanni nella sua prima lettera conclude: “…quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv. 3,16).


Sì, “PRONTI A DARE LA VITA”: questa è la misura che Gesù ci chiede.


Normalmente non pensiamo di dover “dare la vita” per i fratelli; una mamma, un papà – se la famiglia è sana – hanno l’atteggiamento abituale di “dare la vita” per i propri figli, per la propria famiglia. Ora GESU’, che ci ama da Dio e ha dato e nell’Eucarestia continua a dare la Sua Vita per noi, CHIEDE ANCHE A NOI DI ENTRARE IN QUESTA MENTALITA’, IN QUESTA DISPOSIZIONE D’ANIMO.


Ma come faccio concretamente?


Gesù normalmente non mi chiede di sacrificare la mia vita in modo cruento. Ma, se ho l’atteggiamento di “dare la vita”, troverò mille modi per essere dono per i fratelli: un servizio, un sorriso, il saper ascoltare, un consiglio, una preghiera, un aiuto… quello che la Volontà di Dio ci ispira o ci richiede in quel momento.


Sì, perché è importante “dare la vita”, ma nella Volontà di Dio.


Se entriamo in questa “cultura del dono” il nostro cuore si aprirà alla comunione a tutti i livelli:


- a livello spirituale imparando a donare e mettere opportunamente in comune “i beni spirituali”, i doni di grazia che Dio ci dona, a superare i germi di divisione e di individualismo che portiamo dentro di noi;


- a livello materiale: capiremo sempre meglio la contraddizione che esiste tra fede cristiana ed uso egoistico dei beni materiali: realizzeremo perciò la comunione dei beni tra di noi e una intelligente solidarietà – pur nei limiti delle nostre possibilità – con chi è nel bisogno.


Allora l’Unità illuminerà e vivificherà ogni aspetto della nostra vita, che diventerà una testimonianza viva di Dio Amore: la nostra parola e le nostre iniziative di evangelizzazione arriveranno ai cuori che avvertiranno la presenza di Gesù fra noi e saranno toccati dallo Spirito Santo che unirà noi e loro: come ogni oggetto, che passa accanto ad un risucchio del mare o di un fiume, viene trascinato nel vortice, così ogni anima che incontra Gesù vivente nell’Unità viene presa dentro nel Suo Amore, che è lo Spirito Santo e sperimenta veramente la vita di Dio “come in cielo, così in terra”.

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